Maya! Maya!

"Così egli masticava e si affannava intorno alla parola che il vecchio aveva pronunciato limpida e chiara, con indescrivibile compiacimento: "Maya! Maya!".  Un po' sapeva un po' indovinava quale fosse all'incirca il significato di questa parola; anche il modo in cui il vecchio l'aveva detta ridendo ne faceva intuire il significato.
Maya era la vita di Dasa, la sua giovinezza, la sua dolce felicità, la sua amara sventura, maya era la bella Pravati, maya era l'amore e il piacere, maya era tutta la vita.  La vita di Dasa e di tutti, secondo il vecchio yoghin, era maya, qualcosa come la fanciullaggine, uno spettacolo, un teatro, una fantasia, un nulla rivestito di colori, una bolla  di sapone, una cosa che poteva suscitare l'ilarità e ad un tempo il disprezzo, ma in nessun caso si poteva prendere sul serio."

Herman Hesse
Premio Nobel per la letteratura 1946
1980, Dall'India